giovedì 25 Febbraio 2021

Longevità e il rischio di sopravvivere alle proprie risorse finanziarie.

Gli strumenti della terza età per monetizzare la propria casa: LA VENDITA DELLA NUDA PROPRIETA'.

Con il contratto di vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto il titolare della piena proprietà della casa vende la nuda proprietà riservandosi il godimento della stessa (l’usufrutto), per tutta la durata della sua vita (usufrutto vitalizio) o per un certo numero di anni. Chi vende la casa riservandosi l’usufrutto è denominato “usufruttuario”, chi l’acquista è il “nudo proprietario”.

Nella vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto il vantaggio dell’usufruttario consiste nel poter monetizzare la casa ottenendo subito la liquidità di cui ha bisogno, senza vivere il trauma della separazione, continuando a godere della casa come meglio crede, traendone tutte le utilità (es. abitandola o locandola, cedendo l’usufrutto, ecc.) per tutta la durata della sua vita o per il tempo stabilito. A fronte di questo indubbio vantaggio l’usufruttuario perde la proprietà della casa e quindi non potrà trasmetterla ai suoi eredi, è tenuto al pagamento delle imposte e tasse (IMU, TASI, TARI, IRPEF, utenze, manutenzione ordinaria, ecc.), ed ancora perde l’eventuale rivalutazione che la casa potrebbe avere nel tempo.
Per contro, il nudo proprietario ha il vantaggio di poter acquistare la casa ad un prezzo inferiore rispetto al suo valore di mercato, il suo è, di solito, un investimento, gode dell’eventuale rivalutazione della casa, quando l’usufrutto cessa si riunisce alla nuda proprietà senza che sia dovuta nessun’altra imposta; per contro lo svantaggio consiste nel non poter né utilizzare né godere della casa finché c’è l’usufruttuario.

Similare ma differente è la vendita di nuda proprietà con riserva del diritto di abitazione.

Il diritto di usufrutto comporta l’esercizio di un ampio godimento della casa, che può anche essere locata dall’usufruttuario, il quale può anche cedere il suo diritto di usufrutto, che cessa con la morte del primo usufruttuario; per contro il diritto di abitazione è un diritto personalissimo che ha un contenuto più limitato rispetto al diritto di usufrutto: la casa cui è riferito può essere abitata solo dal titolare del diritto limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia e non può essere locata, il diritto non può essere ceduto, né pignorato.
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